Ikigami

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~Chokko
view post Posted on 25/7/2007, 16:07




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TRAMA

Vivere come se ogni giorno potesse essere l’ultimo, dando sempre il meglio in ogni cosa, senza rimpianti.
Nel Giappone di Ikigami ogni abitante viene stimolato a dare costantemente il meglio di se dalla cosiddetta “legge per la prosperità nazionale”. Ad ogni bambino viene iniettato all’inizio delle scuole elementari, assieme alle vaccinazioni di rito, una microcapsula il cui scopo è quello di uccidere, in un momento prestabilito, il suo portatore.
Tutta la procedura, inevitabile, avviene tramite una serie di procedure e controlli incrociati volti ad evitare fughe di notizie o manipolazioni; l’ultimo anello della catena sono gli Ikigami, i messi governativi che hanno il compito di avvisare i soggetti destinati alla morte 24 ore esatte prima del decesso, in modo tale che possano portare a termine le loro ultimissime volontà.
Il protagonista della vicenda è appunto uno di questi Ikigami, tale Fujimoto, che da bravo neoassunto sta cercando di fare al meglio il proprio compito, senza però nascondere a se stesso le perplessità di questa legge fuori da ogni canone.
Tramite i suoi occhi potremo osservare i tre aspetti analizzati dall’autore, ovvero il funzionamento meccanico dell’apparato che attua la legge di prosperità nazionale, i potenziali difetti etici della stessa, nonché le azioni dei “condannati a morte”.
Saranno infatti questi che metteranno di volta in volta in scena le storie alla base della serie, storie alle volta di speranza, di disperazione, di pentimento o di perdono. Una per ciascun morituro, destinato a lasciare questo mondo senza via di scampo, entro 24 ore.


COMMENTO MANGA DB

Ikigami riprende in maniera più razionale e ragionata i presupposti del più famoso “Battle Royale”, dove tutto finiva a tarallucci e vino con una bella sparatoria di massa.
La situazione in questo caso è grossomodo la stessa: ogni giapponese ha la sfortuna di poter essere scelto come vittima sacrificale per il bene della società, senza tuttavia il condizionamento culturale/religioso in grado di fare accettare questa condizione con gioia o con tranquillità. La finalità tuttavia è più chiara, e non c’è nessuna gara per chi è destinato a salvarsi: se sei lo sfortunato, muori.
Non puoi fare nulla, se non affidare le tue ultime ora alla tua forza di spirito, sperando di farle fruttare nel migliore dei mondi, lasciando agli altri un ricordo migliore possibile, oppure mettendo a frutto gli ultimi sforzi fatti nella vita.
Ogni episodio ha come protagonista una persona differente, e così sembra essere destinato a continuare. Non sembra infatti possibile, e forse non sarebbe nemmeno gradevole, che tutto confluisca in un’unica vicenda.
Ikigami è dunque, almeno in prima battuta, una serie altamente introspettiva, decisamente pacata e dunque interessante, rivolta ad un pubblico più maturo della media, in cerca non di emozioni forti, ma di una varietà di emozioni e di vicende più sofisticate di quanto possa offrire un manga più commerciale. Ovviamente tutto dipende anche da quanto saprà l’autore variare le proprie storie ed i propri personaggi, offrendo sempre varietà ed originalità.
 
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